Vuelta a España 2019, Primoz Roglic: “Per me arrivare terzo non sarebbe sufficiente, è la mia ora di vincere”
Alla Vuelta a España 2019 arrivano le salite e Primoz Roglic non si nasconde. Terzo al Giro d’Italia, lo sloveno si presenta al via del suo secondo GT stagionale con l’intenzione di migliorare il risultato ottenuto alla Corsa Rosa. Il che significa ovviamente puntare alla vittoria finale, continuando il suo percorso di crescita che nelle ultime stagioni lo ha visto trasformarsi in uno dei maggiori interpreti della specialità. Quarto al Tour de France 2018, terzo dunque a Verona quest’anno, ora vuole compiere un altro passo in avanti, il più difficile ed importante. Grandi ambizioni dunque per l’ex saltatore con gli sci, capace già di recuperare il tempo perso con la sfortunata caduta nella cronosquadre grazie ad una bella azione il giorno seguente.
“Salire sul podio in Italia è stato fantastico, ma non credo fosse la mia prima prestazione importante – commenta a Marca – Già nel Tour 2018 mi sentivo benissimo e sono rimasto deluso di non essere salito sul podio, perché penso avessi le gambe per conquistarlo. Da tutto si impara e la ricompensa è arrivata al Giro, quindi ora voglio compiere un altro passo avanti […] Per me arrivare terzo non sarebbe sufficiente. Mi sono preparato per vincere e credo di essere arrivato in una ottima forma”.
L’obiettivo dunque è fissato in maniera chiara “e non può essere altro che puntare alla vittoria”. Parole chiare che dimostrano ancora una volta la grande convinzione nei propri mezzi di un corridore taciturno, ma che non si nasconde. “È la mia ora di vincere un grande Giro – conferma – Il percorso mi piace e mi sento pronto. Sento davvero di poter essere il vincitore a Madrid”.
Perso ieri Steven Kruijswijk per infortunio, ha comunque una buona formazione al suo fianco, con un George Bennett pronto a supportarlo nei momenti chiave. “Sappiamo di essere forti, come abbiamo dimostrato nella seconda tappa – commenta – Abbiamo fatto il ritmo decisivo per dare il via alla corsa. Poi non siamo riusciti a vincere, ma non si può sempre farlo. Questa sarà una lunga guerra, non succede niente se perdi una battaglia come successo a Calpe”.
I rivali non mancano, con un occhio in particolare ai Colombiani, senza sottovalutare Alejandro Valverde, così come le occasioni per nuove battaglie. Si comincerà oggi con il primo arrivo in salita, ma la corsa elvetica è piena di insidie e giornate difficili, con la crono che resta chiaramente il giorno più importante per lui. “È ovvio che è lì che devo cercare di guadagnare tempo, ma sono un corridore che può fare bene anche in salita – spiega – Bisognerà stare attenti tutti i giorni. Solitamente si fa più attenzione nelle tappe più dure, come nelle Asturie o Andorra, ma a Calpe abbiamo mostrato di poter fare corsa dura. Se un altro giorno è un’altra squadra a prendersi carico della corsa e tu non stai bene, puoi accusare il colpo. L’importante sarà essere regolari e che il giorno non ne hai più di tanto non si noti“.
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